Un problema tipico degli anziani

La diffusione della stitichezza aumenta all’aumentare dell’età della popolazione e pertanto si tratta di un problema che in futuro interesserà sempre di più il mondo occidentale e il nostro Paese in particolare.

È stato dimostrato che la stitichezza cronica colpisce maggiormente gli anziani rispetto ai giovani e che le donne ne soffrono mediamente 2-3 volte di più degli uomini. Inoltre sono stitici circa la metà degli anziani fragili, che sono quelli con malattie croniche che richiedono terapie farmacologiche, spesso disabili e in condizioni socioeconomiche precarie, nonché i lungodegenti. La fragilità è inoltre spesso associata a immobilità, a diete sbilanciate prive di fibre e a ridotta assunzione di acqua (il senso della sete diminuisce con l’invecchiamento), tutte situazioni che aumentano il rischio di andare incontro a stitichezza.

A fronte di ciò si comprende come un’efficace gestione della stitichezza nella terza età debba necessariamente prevedere un approccio personalizzato che tenga conto delle condizioni cliniche complessive dell’anziano e del fatto che se non adeguatamente curata la stitichezza aumenta il pericolo della comparsa di complicazioni, come diverticoli, ragadi anali e prolasso rettale.