Una solidità indesiderata
Quando la digestione funziona nel modo corretto una volta avvenuto l’assorbimento delle sostanze nutritive i residui sono escreti attraverso il tubo digerente. A volte però questo processo si inceppa e le feci, invece di transitare grazie ai movimenti della parete intestinale, prima si compattano nel colon poi si disidratano ulteriormente, solidificandosi completamente e ostruendo il passaggio delle feci di nuova formazione.Le sensazioni che si provano sono quelle di gonfiore generalizzato, di fastidio o dolore addominale con crampi, accompagnato spesso da nausea, vomito e cefalea. L’effetto finale complessivo è la stitichezza ostinata. In casi come questo si parla di compattazione fecale, un fenomeno che richiede l’intervento del medico ed eventuali esami diagnostici come l’ecografia addominale o la sigmoidoscopia (esplorazione del colon con un sottile endoscopio apposito).
Per prevenire la compattazione fecale nel colon bisogna evitare di rimanere troppo a lungo lontani dalla toilette e favorire l’evacuazione con qualche accorgimento, come il massaggio addominale o l’irrigazione con acqua tramite una sottile cannula attraverso il retto.