Senza FODMAP il gonfiore se ne va
La dieta a basso contenuto di FODMAP - acronimo per fermentable oligo-, di-, monosaccharides and polyols - ossia contenente cibi che fermentano troppo nel nostro organismo aiuta a ridurre la frequenza e l’intensità dei disturbi gastrointestinali tipici della sindrome dell’intestino irritabile e a migliorare lo stato di benessere generale.Ideata da un gruppo di ricercatori australiani, l’efficacia di questa dieta è ora stata confermata anche in Italia dove è stata testata nell’ambito di una ricerca condotta su un centinaio di persone seguite per oltre 2 anni. Già dopo un mese di un regime dietetico in cui venivano eliminati gli alimenti ad elevato contenuto di FODMAP, come i legumi, i carciofi, i broccoli, l’aglio, il cavolfiore, il frumento, la segale, le mele, le pere, le pesche, le ciliegie, il latte, i formaggi freschi e i dolcificanti, si potevano osservare i primi risultati positivi, con una significativa riduzione del gonfiore e del dolore addominali.
Anche se lo studio italiano è stato realizzato in persone affette dalla sindrome dell’intestino irritabile, i buoni risultati ottenuti suggeriscono che seguire una dieta a basso contenuto di FODMAP è consigliabile a tutti coloro che soffrono di gonfiore addominale.