Il difetto è nel gene

Il difetto è nel gene

Il gonfiore addominale è uno tra i sintomi più fastidiosi della sindrome da intestino irritabile, un disturbo che riguarda ormai circa un quinto della popolazione occidentale.

Le cause sono diverse - profilo genetico, alimentazione, traumi passati o ansia tra i principali imputati - ed è verosimile che la sindrome sia il risultato non di un singolo fattore bensì del loro insieme. Oggi, per merito di una ricerca pubblicata sull’autorevole rivista Gastroenterology, si comincia a fare luce sul ruolo dei geni come causa del disturbo.

Un’èquipe di ricercatori del Mayo Clinic Center per la Medicina Personalizzata statunitense ha infatti osservato che, tra gli oltre 500 pazienti con intestino irritabile da loro analizzati, una percentuale significativa presenta una mutazione su un gene specifico che controlla l’attività dei canali del sodio intestinali. Questi canali sono coinvolti nei meccanismi che regolano la motilità intestinale e funzionano eccessivamente proprio nei pazienti che hanno il difetto genetico. Ma qual è la potenziale ricaduta pratica di queste osservazioni? Secondo i ricercatori, la progettazione di nuove molecole che siano in grado di riportare alla normalità i canali del sodio intestinali nelle persone che possiedono il gene difettoso, alleviando in tal modo anche il gonfiore.
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