Se è raffinata va limitata
Consumare regolarmente alimenti a base di farine bianche può causare stitichezza e infiammazione dei tessuti. Anche se la farina è un prodotto che è parte integrante dell’alimentazione umana da centinaia d’anni, il processo di raffinazione riduce notevolmente le sue qualità nutrizionali.Il consumo di farine raffinate è molto comune in ogni parte del mondo e questo tipo di farina è uno degli ingredienti principali di molti prodotti. Per questo motivo è importante sapere quali sono gli effetti negativi che le farine raffinate possono causare all’organismo e perché è necessario limitarne il consumo.
Per quanto riguarda la salute dell’intestino a differenza delle farine integrali, quelle raffinate non possiedono tutte le fibre e i principi nutritivi essenziali, come vitamine del gruppo B, calcio, fosforo, magnesio e ferro, che garantiscono il buon funzionamento del tratto gastrointestinale. La perdita di circa l’80% della fibra può essere responsabile anche di processi infiammatori e interferire nella decomposizione degli alimenti. Di conseguenza, la flora batterica dell’intestino si altera e aumentano gli episodi di stitichezza cronica e i disturbi digestivi.
Inoltre la farina raffinata può determinare un impatto negativo sul sistema immunitario e sul metabolismo, aumentare i livelli di zucchero nel sangue e fare accumulare grasso. Anche se si è abituati a utilizzarla nelle ricette, esistono numerose e valide alternative alla farina bianca che permettono di godere del buon cibo.