L’invasione degli ultracibi

L’invasione degli ultracibi

Il consumo eccessivo di cibi industriali ultratrasformati - cioè contenenti per lo più ingredienti o additivi alimentari artificiali - è dannoso per la salute, ormai è risaputo. Non sorprendono dunque le conclusioni di uno studio di ampie dimensioni, recentemente pubblicato sull’autorevole rivista American Journal of Gastroenterology, secondo cui anche l’apparato gastrointestinale risentirebbe di un’alimentazione a base prevalente di cibi ultraprocessed, con un’esacerbazione dei sintomi tipici del colon irritabile, tra i quali il gonfiore addominale.

Lo studio ha analizzato mediante un questionario online le abitudini alimentari di oltre 33.000 adulti francesi, per la maggior parte donne con un’età media di 50 anni. In questa popolazione di pazienti i cibi ultratrasformati costituivano il 16% in peso della dieta consumata giornalmente, corrispondente a circa un terzo dell’apporto calorico totale. Maggiore era il consumo di “cibo spazzatura” più alta era la prevalenza di gonfiore. A indulgere in abitudini poco sane erano soprattutto donne di giovane età e a basso reddito, che svolgevano scarsa attività fisica. Niente di nuovo sotto il sole: i cibi sottoposti a trasformazione industriale sono quelli dai prezzi più accessibili o più pubblicizzati, già pronti per il consumo e a più lunga scadenza. I risultati dell’indagine - commentano i ricercatori - non fanno che confermare quanto una dieta a base di alimenti naturali sia benefica per la salute, anche quella intestinale.
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