Prebiotici, probiotici: facciamo chiarezza!

Prebiotici, probiotici: facciamo chiarezza!

Probotici, prebiotici, simbiotici, postbiotici…si fa un largo uso di questi termini, spesso impropriamente. Facciamo chiarezza.

Sono parole che si assomigliano, ma non lo sono. Una prima distinzione utile riguarda ciò che vivo e ciò che non lo è. Appartengono al mondo del vivente i probiotici che, sono particolari gruppi di microrganismi vivi, capaci di insediarsi e riprodursi nell’intestino, rafforzando il suo ecosistema.

Questi organismi, infatti, non solo ci aiutano a digerire sostanze per noi difficili da assimilare, ma svolgono un ruolo importante anche nella prevenzione di infezioni batteriche e nella stimolazione del sistema immunitario.

I prebiotici che invece sono sostanze non digeribili: sono i nutrienti della comunità microbica che popola il nostro intestino. La loro assunzione ha proprio lo scopo di favorire la rete ecologica presente nel corpo, in particolare alcuni gruppi di organismi benefici.

Che cosa dire, allora, dei simbiotici? Molto semplice: sono i prodotti che mescolano assieme probiotici e prebiotici. Componente viva e sostanze possono agire così in maniera complementare, operando parallelamente per produrre benefici all’ospite. In alternativa, possono funzionare in modo sinergico. In questo caso, i prebiotici rappresentano il cibo che dovrebbe aiutare i microrganismi a sopravvivere nell’intestino.

I postbiotici, invece, rappresentano dei preparati piuttosto recenti, sui quali non esiste ancora una definizione precisa. L’ISAPP (International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics) ne ha dato una, descrivendoli come cellule o parti di cellule microbiche volutamente rese inattive, la cui assunzione comporta dei benefici sulla salute.



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