Poliposi intestinale

Poliposi intestinale


Definizione

La poliposi intestinale è una malattia che interessa principalmente il colon e il retto caratterizzata dalla presenza di moltissimi polipi (oltre 100), che sono escrescenze del tessuto intestinale di dimensioni variabili da pochi millimetri a 3-4 centimetri. Anche se sono per lo più di natura benigna, alcuni polipi possono essere maligni; inoltre se quelli benigni non vengono asportati possono nel tempo degenerare in lesioni cancerose.


Sintomi

Nella quasi totalità dei casi i polipi intestinali sono asintomatici, una caratteristica che contribuisce ad accrescere la loro pericolosità perché possono passare anni prima che siano diagnosticati, aumentando così il rischio che diventino maligni. Talvolta si possono manifestare sintomi, quali stitichezza o diarrea che durano più di una settimana, gonfiore e dolore addominali e sanguinamento - che può essere visibile nelle feci oppure occulto ed evidenziabile con un esame specifico -, sensazione di bisogno urgente di defecare, muco nelle feci e anemia. Polipi di notevoli dimensioni possono anche causare un'ostruzione intestinale, con comparsa di coliche addominali, nausea e vomito.


Cause

Non tutte le cause della poliposi intestinale sono note con certezza e molto probabilmente esiste un insieme di fattori che concorrono a sviluppare la malattia. La poliposi può essere di origine sporadica oppure familiare, ossia legata a un difetto di un genico ereditario, come la poliposi adenomatosa familiare e la sindrome di Gardner. Se la malattia è ereditaria, si ha un'elevata probabilità che i polipi si trasformino in tumori intestinali.

Altre poliposi sono di natura infiammatoria e sono spesso associate ad altre patologie intestinali, quali la colite ulcerosa, il morbo di Crohn e la diverticolosi.


Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio modificabili di poliposi intestinale sono un'alimentazione scorretta, l'abitudine al fumo, l'eccessivo consumo di alcol, il sovrappeso, l'obesità e uno stile di vita sedentario. In particolare, una dieta ipercalorica ricca di grassi animali e di carni rosse ma povera di fibre può favorire la formazione di polipi.

Tra i fattori non modificabili ci sono l'età superiore a 50 anni e la familiarità, ossia avere un parente che ha polipi intestinali o tumore del colon.


Complicazioni

La complicazione principale è che un polipo originariamente benigno nel corso del tempo possa diventare maligno, pertanto prima viene asportato minore è la possibilità della sua degenerazione in tumore intestinale. Il rischio di degenerazione maligna è variabile e dipende da vari fattori, tra cui il numero e le dimensioni dei polipi stessi: più sono grandi e numerosi e maggiori sono le probabilità che si trasformino in tumori.

Altre complicanze sono l'emorragia rettale, l'occlusione e la perforazione dell'intestino, l'invasione e la compressione di strutture adiacenti (vescica, ureteri) e, in caso di lesione cancerosa, anche le metastasi.


Diario della prima visita medica

Si consiglia di recarsi dal proprio medico ben preparati, avendo annotato tutti i principali disturbi, compresi quelli che non sembrano direttamente connessi al motivo della visita, e gli eventuali farmaci che si assumono; in caso si abbiano domande sulla poliposi può essere utile preparare una lista da portare con sé.


Esami e diagnosi

Solitamente il primo passo per diagnosticare i polipi intestinali è la ricerca di sangue occulto nelle feci, un'indagine abbastanza semplice e non invasiva che consente di rilevare sanguinamenti intestinali non visibili a occhio nudo. Tuttavia, per accertare che il sangue sia dovuto alla presenza di polipi o ad altri problemi intestinali, si deve ricorrere a una colonscopia o a una radiografia con mezzo di contrasto (clisma opaco), che permettono di visualizzare bene sia il colon sia il retto. La colonscopia consente anche di eseguire una biopsia, che consiste nel prelevare un frammento di tessuto da analizzare al microscopio per determinare la natura benigna o maligna dei polipi.


Trattamenti

Il trattamento della poliposi intestinale è l'asportazione chirurgica dei polipi, per evitare che degenerino in tumori. L'intervento viene eseguito per via endoscopica (polipectomia) se i polipi non raggiungono dimensioni eccessive, mentre si ricorre alla chirurgia tradizionale nel caso siano voluminosi e in grande numero oppure localizzati in un'area difficile da raggiungere. L'asportazione dei polipi per via endoscopica può anche avvenire durante la colonscopia.

Può anche essere necessario rimuovere ampi tratti dell'intestino o dell'intero colon e/o del retto e, di conseguenza, creare un ano artificiale a livello dell'addome per consentire l'espulsione delle feci.

Nei casi gravi in cui c'è il rischio che i polipi si riformino dopo l'intervento chirurgico si sottopone il paziente a un ciclo di chemioterapia per prevenire le recidive.


Prevenzione

Anche se non c'è un sistema per evitare completamente la formazione di polipi, è possibile diminuire il rischio di svilupparli adottando uno stile di vita salutare, basato su una dieta equilibrata ricca di fibre sia solubili (contenute nella frutta e nella verdura) sia insolubili (presenti nei cerali integrali e nei legumi) e povera di grassi animali, su un consumo limitato di alcol e sull'abolizione del fumo. È importante anche praticare una regolare attività fisica che, favorendo la peristalsi intestinale, garantisce giusti tempi di transito nell'intestino delle feci, riducendo così il pericolo di assorbire sostanze nocive.

Inoltre, per prevenire l'evoluzione maligna dei polipi intestinali, a partire da 50 anni di età in avanti è altamente consigliato sottoporsi periodicamente a un esame di screening quale la colonscopia per evidenziare precocemente la presenza di polipi.

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