Pistacchi dei paesi tuoi

Pistacchi dei paesi tuoi

I frutti a guscio sono considerati a ragione alimenti fondamentali della dieta perché ricchi di grassi insaturi, fibre, proteine vegetali, fitosteroli, minerali, fenoli e antiossidanti. Trenta grammi al giorno, corrispondenti a circa 8 noci, 20 mandole o una cinquantina di pistacchi, bastano per mantenere l’organismo in buona salute. Attenzione però alla provenienza e alla conservazione.

Uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Annali di Igiene, Medicina Preventiva e di Comunità, richiama infatti l’attenzione sulla potenziale tossicità dei frutti a guscio, soprattutto se importati dall’Oriente. Lo studio condotto dall’Università di Bari in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale (ARPA) ha valutato il grado di contaminazione da aflatossine in 124 campioni di frutta secca proveniente da diversi paesi. Le aflatossine sono sostanze prodotte da alcune specie di muffe ampiamente diffuse in natura, che diventano pericolose se accumulate nell’organismo. Il 16% dei campioni è risultato contaminato, oltre la metà dei quali con livelli di aflatossine superiori a quelli ammessi dalla Comunità Europea. I più contaminati erano i pistacchi, in particolare quelli provenienti dall’Asia. La contaminazione può avvenire prima della raccolta quando i frutti sono ancora sulla pianta, dopo la raccolta nella fase di decorticazione, lavaggio e smistamento o nella fase di conservazione, se temperatura e umidità non sono adeguate. Il consiglio dei ricercatori è pertanto di prediligere i frutti a guscio italiani, variandone la scelta e conservandoli in un ambiente fresco e asciutto.
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